资料贴:20141210Nesta米兰体育报访谈

2015.1.13

内容很棒的访谈!哦哦哦头脑很好又会讲话的小桑桑><

前阵子网上有很多翻译版本,各有不对劲的地方。在google大神和佐董、翠花老师的帮助下,参考其他版本,“翻”了前半段;后半段还没请二位意语达人过目。先整篇贴出来,等老师们来捉虫=_=

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如果说生命是一场旅行,没人预料到内斯塔会经过金奈。泰米尔纳德邦的首府,人口650万,出产印度百分之八十的汽车,电影工业媲美宝莱坞。这个城市是葡萄牙教堂、英国殖民遗迹、印度教庙宇以及世界第二长海滩组成的大杂烩,2004年遭受了海啸袭击。使徒多马和马可波罗都曾路过这里,最近则是马特拉济和亚历桑德罗.内斯塔。

“关于金奈我一无所知。我都歇菜两年啦(乡队要哭了,敢情在乡队算是歇菜)。迈阿密很赞,但是对于习惯我们那种高速生活的人来说,它令人疲倦。Matrix(马拳王的昵称)给我打电话,他是球员兼教练,直到那时我才知道金奈这个城市的存在。在一个从未去过的国家踢球是全新体验。昨天我们跟皮耶罗踢比赛啦,他进了个任意球,结果2-2。不过我们还是头名……”

拿到印度冠军的话,您是否又酝酿了新的旅程?
“到时候我会找一架飞往意大利的飞机,去完成教练课程。九月份考试,然后找一支球队,意大利的,或者世界上其他国家的。也许有一天会是米兰吧,总有一天会的。”

您已经有二位前队友捷足先登,西多夫和因扎吉,羡慕吗?
“恰恰相反,他们是我的亲密朋友。对我来说,克拉伦斯做了他能做的,甚至更多。皮波需要慢慢来,在我看来他的米兰踢得糟糕的时候不多,主要是球员个人错误导致失利。他带来了理念和热情,他被拿来与安切洛蒂和路易吉.卡尼相比。但球队水准下降太多,目标却没变。大家期待太高,球队却已不是当年那支了。”

如果分档次的话:现在的米兰跟您那时候的米兰差距有多大?
“这个问题我不能回答,会得罪人的(大笑)但事实是当年能在转会上扔一亿,现在只能花5百万。花钱现在是别人家的本事,我们早出局了,比都没机会比。”

您曾说今日的米兰不再有当年那样的坚强核心,您现在还这么觉得吗?
“保留那样的球员是挺花钱的,现在花不起钱,折衷的办法也没有。如果是我,为了传承米兰的风格会多留安布一年,有些事情是只能身教、不能言传的。我是另一回事啦:我本可以继续留在米兰,但自己感觉要防梅西已经力不从心。然后是卖掉伊布和弟媳,这不是可持续的盈利方式。不过经济问题全意都有,不只米兰。”

如今米兰的核心是阿巴特-博内拉-蒙托利沃……跟你的标准相距甚远吧
“是的,他们是很棒的球员,严肃认真的好孩子们,但……我们当年有马尔蒂尼。保罗应该回到足球世界,不管以哪种方式。当时我们还有科斯塔库塔,加图索和舍瓦,一群不是仅能踢一二场好球而是永远很棒的球员。其他的人也尽全力去追随他们。”

你曾说“米兰能拿第三名”。还这么认为吗?
“我周游世界,走到哪里米兰都是一个重要的名字,不能只位居第八。他们可以为欧冠奋斗,当然以前是为了夺冠,现在是为了参赛,希望他们好运。球员们必须避免状态起伏、保持稳定发挥才行。不过国际米兰、那不勒斯和其他球队情况也差不多,这是一场比谁犯错少的竞赛。米兰在意甲还能追求更多,但到国际赛场上就丧失竞争力了。需要两到三个重量级引援,那么老问题又来了:钱。或者改变思路:投资球探网络。就像乌迪内斯那样,也许有更多机会发现下一个卡卡。”

一个位置一个位置分析吧。
“后防没那么差,拉米和梅克斯都是好球员,阿莱士当然也是,阿巴特踢得不错。锋线上小法老很强,是最有天赋的一个。他只需要学会控制自己的情绪。托雷斯有点锈,但他应该可以、也必须突破这个困境。问题在中场:没有选择。”

你们那代球员中有人认为推特、鸡冠头和耳环只能带来危害,你觉得呢?
“我也发推特,不过我有节制。球员玩社交媒体,应该限制的是讲废话,跟球迷和社会保持联系是好事。其他两样无关紧要,就像上世纪八十年代流行垫肩、卷高裤脚、喇叭裤……一个人可以很时尚,同时依然是个严肃的人。”

意甲冠军、欧冠冠军、金球奖,你的选择?
“尤文。皇马,巴萨,拜仁或者近期的巴黎圣日耳曼。C罗,因为金球奖是用来褒奖能做出特别之事的人的。所以我觉得不可能是诺伊尔。”

和皮耶罗的比赛已经结束,印超季后赛很快开始。
“父亲去世之后,我需要一场新的冒险,这也是一种疗伤方式。”
之后内斯塔将飞回意大利,开始作为教练的新生涯。如果生命是一场旅行,永远有一段路途让你重新出发。


原文:

L’INTERVISTAdi ALESSANDRA GOZZINI

Se la vita è un viaggio non era previsto che passasse da Chennai. Capitale del Tamil Nadu, agglomerato urbano di oltre sei milioni e mezzo di persone. Si producono tante macchine, l’80% dell’intera produzione nazionale, e tanti film, se l’industria cinematografica locale si propone come la rivale di Bollywood. Chennai è una mescolanza di chiese portoghesi, resti del periodo coloniale inglese, templi indù e le seconde spiagge più lunghe del mondo, nel 2004 travolte dallo tsunami. Sono passati da qui l’apostolo Tommaso, Marco Polo, più di recente Materazzi e oggi Alessandro Nesta.

«Non ne sapevo niente di niente. Ero fermo da due anni, Miami è fantastica ma stanca chi è abituato a una vita veloce come la nostra. Matrix, che è allenatore-giocatore, mi ha chiamato e solo allora ho scoperto che sì, esisteva anche Chennai. è un’esperienza nuova, in un paese che non avevo mai visto. Ieri ho giocato contro Del Piero che ha pure segnato su punizione: finita 2-2. Ma noi restiamo primi...».

Ha già in mente un altro viaggio, quando anche lo scudetto indiano sarà assegnato?
«Troverò un aereo per l’Italia e chiuderò il corso da allenatore. Esame a settembre e poi una squadra, in Italia o nel mondo. Magari un giorno arrivo al Milan, è ancora e comunque un punto d’arrivo».

Un paio di suoi ex compagni l’hanno toccato prima di lei. Seedorf e ora Inzaghi. Invidia?
«Tutt’altro, sono amici carissimi. Per me Clarence aveva fatto il suo e pure di più. Pippo invece va aspettato, poche volte ho visto il suo Milan giocar male, ha spesso accusato errori individuali. Ha portato idee ed entusiasmo. è legato ad Ancelotti e a Cagni. Il punto è che la qualità è scesa di molto e gli obiettivi invece no, ci si aspetta chissa cosa ma la squadra non è più quella di una volta».

Pensiamo in categorie: quante ce ne starebbero tra il suo Milan e quello di oggi?
«Non posso rispondere, sarei offensivo (ride, ndr). Ma è anche vero che prima facevi il mercato con 100 milioni di euro e oggi, forse, con 5. Quella disponibilità ora appartiene ad altri e noi siamo tagliati fuori, senza nemmeno competere».

In passato aveva detto: «Al Milan di oggi manca il nostro vecchio zoccolo duro». Ribadisce?
«Quei giocatori hanno anche dei costi. Non ti puoi più permettere quel tipo di spesa, e neppure una via di mezzo. Magari avrei tenuto Ambrosini un anno in più, per trasmettere lo stile Milan, che è qualcosa che non si spiega ma si trasmette, appunto. Poi ci sono altre storie: io potevo restare ma non mi sentivo più competitivo per andare in giro a marcare Messi. E poi ancora sono arrivate le cessioni di Ibra e Thiago Silva, non più economicamente sostenibili. Ma si entra in un problema italiano e non del solo Milan».

Lo zoccolo duro di oggi è Abate-Bonera-Montolivo... anche questo è distante dal suo?
«Sì, sono bravissimi giocatori e ragazzi serissimi ma... Ma noi avevamo Maldini. Paolo deve rientrare nel calcio, da qualsiasi porta. Poi c’erano Costacurta, Gattuso, Shevchenko: gente che giocava bene non una partita su due ma sempre. E gli altri facevano di tutto per seguirli».

Disse anche: «Il Milan può arrivare terzo». Ribadisce?
«Ho girato il mondo e il nome del Milan è sempre troppo importante per arrivare... ottavo. Possono puntare alla Champions, certo prima giocavi per vincerla e ora per entrarci, come spero. E solo se troveranno continuità: oggi sono le caratteristiche dei giocatori a rendere altalenante il rendimento. Ma stentano anche Inter, Napoli e le altre: è un peccato però, sembra una corsa a chi fa meno peggio. Il Milan, in Italia, può fare di più, mentre fuori non è competitivo. Servirebbero 2-3 innesti di livello, ma si torna al solito discorso, i soldi. Oppure cambi mentalità: investa su una rete di osservatori. Avrebbe comunque più possibilità dell’Udinese di scoprire altri Kakà».

Analisi reparto per reparto.
«La difesa non è così male, Rami e Mexes sono buoni giocatori, Alex lo è di certo, Abate stava facendo bene. E in attacco il Faraone è fortissimo, il più bel talento che hanno. Deve solo imparare a gestire le emozioni. Torres invece è arrugginito, ma potrà e dovrà sbloccarsi. Il limite è in mezzo: poco ricambio».

Crede come qualche compagno della sua generazione che Twitter, creste e orecchini abbiano portato solo danni?
«Io twitto, ma con moderazione. I social andrebbero regolamentati per evitare di dire sciocchezze, il contatto con i tifosi e con la realtà ben venga. Sul resto non importa tornare agli anni ’80: spalline, orlo alto ai pantaloni e zampa d’elefante... Uno può essere alla moda e insieme una persona seria».

Scudetto, Champions e Pallone d’oro. Chi elegge?
«Juve. Real, Barcellona, Bayern o molto presto anche il Psg. Cristiano Ronaldo, perché va premiato chi fa qualcosa di speciale. Per questo dico assolutamente no a Neuer».

La partita contro Del Piero è finita, tra poco inizieranno e poi finiranno i playoff del campionato indiano. «Dopo la morte di mio padre mi serviva una nuova avventura: questa è terapeutica».

Poi Nesta riprenderà l’aereo per l’Italia e partirà con una nuova carriera, da allenatore. Se la vita è un viaggio, c’è sempre un viaggio da ricominciare.

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